anno 6, numero 55, marzo 2006 - ALBATROS WEB
IL SOTTILE CONFINE TRA SOGNO E REALTA'
- 03/2006
Intervista a Domenico Natella, regista di “Fragole a mezzanotte”, un film sulla perdita della coscienza e dell’identità.



Ci sono giovani registi indipendenti che, per la loro voglia di sperimentare nuovi linguaggi cinematografici, meritano di essere segnalati: è il caso del salernitano Domenico Natella, classe 1974, allievo di maestri quali Abel Ferrara e Paul Morrissey. Dopo vari cortometraggi e videoclip, Natella ha girato “Fragole a mezzanotte”, film di grande impatto emotivo e visivo, tratto dall’omonimo racconto dello scrittore lucano Felice Turturiello che ci rivela: “Quando ho scritto questo racconto ero preda di una sorta di allucinazione. Pensavo di galleggiare in un’ampolla nel vuoto assoluto. Il film rappresenta la discesa agli inferi di un essere umano.
È una pellicola simbolista, con scene molto forti, in cui ogni azione è vissuta come atto di profonda disperazione di una persona che, privata di tutte le sue certezze, naviga nel nulla”. Abbiamo incontrato il regista per parlare di questa sua opera “metafisica”, dallo stile estremo e lancinante.

Quale è stata la tua formazione di regista?

Ho cominciato con alcuni seminari di sceneggiatura e di regia tenuti a Salerno per poi frequentare la Escuela de Arte Escenica di Granada, dove mi sono confrontato con una realtà molto aperta e sensibile all’arte in tutte le sue forme di espressione. Successivamente mi sono perfezionato con una serie di corsi, tra cui quello di filmaking presso la New York Film Academy di Los Angeles.

Com’è nato “Fragole a mezzanotte”?

Felice Turturiello mi consegnò una copia del racconto e rimasi subito colpito dal titolo, dal suono molto cinematografico. Il testo, con la sua scrittura surreale, si sposava con la tendenza, tipica dei miei lavori, ad unire l’atmosfera del sogno e dell’incubo con quella di una realtà senza speranza. Il film si è poi evoluto grazie alle tecniche offerte dal mezzo cinematografico.

"La protagonista Lucrezia, interpretata dall'attrice Margi Villa, ossessionata dall'amore per il marito, lo avvelena con le fragole. Il trauma causato dalla sua follia la spinge a prostituirsi e a rivivire quest'esperienza con altri uomini, vivi a livello biologico, ma morti, perchè per lei non rappresentano niente. Il film è un viaggio nella sua allucinazione e nella sua solitudine.

Quali sono state le sue fonti di ispirazione?

"Sicuramente la pittura espressionista e surrealista.
Ho mescolato diversi generi e c'è anche un richiamo ai film muti e al cinema di Murnau. Si tratta di un'opera sperimentale. d'avanguardia,
interamente girata in digitale nel tempo record di 6 giorni, lavorando 18 ore al giorno. "

Come hai scelto l'impostazione cromatica del film?

"La mia idea è che la vita di Lucrezia sia una vita in bianco e nero, una realtà appassita e scolorita. I colori, quindi sono "espressionisti", rappresentano cioè i suoi stati d'animo, le alterazioni della sua psiche. Ogni scena ha il suo colore: il verde acido della morte, il rosso della passione e i colori sbiaditi della memoria. C'è anche uno studio sul nero e sulle ombre: Lucrezia è come un vampiro che si nutre dell'energia dei suoi clienti, ma rimane comunque vuota perchè insegue una idea folle".

Come hai condotto il lavoro sul suono e sulle musiche?

"Abbiamo costruito (insieme al tecnico del suono Giovanni Liotta) una sinfonia di rumori: per dare il senso dell'ossessione ci sono distorsioni volute e le voci (voci della coscienza ) sono filtrate. Il film, inoltre, è quasi muto: ho scelto quindi musiche che potessero rendere più intense le emozioni dei personaggi. Il lavoro sull'audio è durato quasi tre mesi."

Come definiresti il tuo film?

"e' un film oniricoe visionario, che colpisce molto a livello inconscio e viscerale senza essere subito comprensibile razionalmente. il montaggio, curato da Francesca Saracino per ben 5 mesi, è lento, e allucinato proprio perchè volevo trasmettere allo spettatore un senso di sofferenza, facendolo immedesimare nel viaggiodi dolore compiuto da Lucrezia"

Ci sono anche ascendenze letterarie?
"Ricorre il tema del doppio mostruoso, tipico della letteratura inglese".


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