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Anno: 2007
Titolo: FRAGOLE A MEZZANOTTE
Durata: 10'
Interpreti: Margi Villa (protagonista), Olindo Genovese, Francesco Magna, Gianluca De Martino.

Sinossi: Un incubo ad occhi aperti, un rito, un simbolo, un’ossessione, una seduta di psicoanalisi tra Eros e Thanatos... Le fragole a mezzanotte sono tutto questo per Lucrezia.



SCHEDA TECNICA

FRAGOLE A MEZZANOTTE- Corto sperimentale
(Fraises à minuit – court métrage d’avant-garde)


Director, screenplay, and indipendent production
DOMENICO NATELLA

Based upon FeliceTurturiello’s short novel ”Fragole a mezzanotte”
LIBERAMENTE TRATTO DAL RACCONTO DI FELICE TURTURIELLO “FRAGOLE A MEZZANOTTE”

Interpreters

LUCREZIA - MARGI VILLA

OSVALDO - OLINDO GENOVESE

CLIENTE 1 - FRANCESCO MAGNA

CLIENTE 2 - GIANLUCA DE MARTINO

D.P.
ELENA FEDELI

Gaffeur
MIRKO PETITO

Editing
FRANCESCA SARACINO

Sound mixage
Daniele De Santis

ORIGINAL MUSIC
Cesar Benito – White Skulls

Art director
NATALIA DI FRANCIA

Make up
FRANCESCA SARACINO

Photo stills
DOMENICO NATELLA

Dvd cover graphics
GERARDO GRECO

FORMAT
DIGITAL- COLOR-B/N

ITALY- 2007

Festivals:

- Cortometraggio in concorso al David di Donatello 2007/2008

- In Cineraccion 07, Granada, Galeria de rte contemporaneo, Sandunga, Spagna

- Clermont Ferrand Film Market, Francia

- BarCorto, Mediateca, Giffoni Valle Piana, (SA)


DICHIARAZIONE DEL REGISTA:

Narcisismo, voyeurismo, follia, visionarietà, eros e thanatos sono ospiti privilegiati di questo nostro banchetto dove fragole e sangue si mischiano irrimediabilmente. Il film racconta un’ossessione, quella della protagonista che non riesce ad accettare il lutto del suo sposo. E’ un film inquietante e visionario, performativo direi. Un percorso che vede lo spettatore al pari della protagonista: solo, in preda alle immagini allucinatorie, ma pur sempre connotate di reale. Il tempo e il luogo sembrano schiacciare l’esistenza della protagonista e la visione dello spettatore costretto ad entrare in un labirinto di emozioni e visioni. L’annullamento di un tempo progressivo crea una non realtà che è appunto quella vissuta dalla protagonista. La sinfonia di rumori e musica ci guida in questo labirinto senza speranza. Il film vuole rappresentare un viaggio nell’ inconscio, nella memoria e nel “falso ricordo” di Lucrezia, un percorso nelle sue reminiscenze, e visioni. Sono sempre stato attratto dalle forme sperimentali di cinema e da quelle artistiche, più in generale… e credo che questo film possa racchiudere in sé il mio amore per le avanguardie artistiche. Il colore ha una forte valenza pittorica e metaforica. Tramite il colore sottolineo le emozioni. Si passa dal rosso, al bianco e nero, all’azzurro freddo dell’immagine televisiva, al verde acido della morte e dell’abisso sfocato del passato. Ho cercato di rovesciare il cliché secondo il quale il bianco e nero è sinonimo di flash back. Lucrezia vive una vita in bianco e nero dopo la morte del marito,,. che è il suo presente, ma in fondo si tratta, quindi, di un presente non vissuto, un “non presente”, una non vita, in questo senso, mi sembra una figura tragica come il vampiro di Murnau e come lui ha perso la fede in Dio. Non c’è spazio per i sentimenti per questa donna, così come gli incontri sessuali che sono sfogo e rituale di una perversione mentale, piuttosto che di un incontro erotico soddisfacente per le due parti. O meglio si tratta di un altro tipo di esigenza, nata dalla paura e dal trauma. I clienti ci offrono la visone di “uomo moderno” indebolito e vittima di una spaventosa figura femminile castratrice. L’uomo, in questo film, è morto (e così Dio), così la sua umanità ed essenza, e la vera Lucrezia rimane intrappolata nello specchio in cui come una moderna e femminile versione di “Dorian Gray” cerca e confronta il suo essere, la sua identità.




OSSERVAZIONI SUL FILM “Fragole a mezzanotte” del critico FRANCESCO D’EPISCOPO

Le osservazioni che emergono dopo la visione del film riguardano soprattutto la sua tecnica, il suo montaggio e, direi, anche la sua purezza. Nel senso che le persone e le cose hanno un valore quasi autonomo rispetto alla realtà e alla stessa esistenza. Un rapporto importante, mi sembra di capire, quello tra la vita e la morte. Grande tema al quale non ci si può sottrarre è, quindi, la voglia disperata di trattenere la vita nonostante la morte, ma anche la consapevolezza di questa grande difficoltà. E poi, magari, qualche altra osservazione che riguarda l’entità degli oggetti i quali continuano a vivere e a morire nonostante noi. Ci sono molte scene che si soffermano su questo tema, e poi è presente una ricerca che è evidentemente di carattere prettamente artistico, nel senso che, gli oggetti acquistano la propria identità profondamente autonoma e assoluta. Inoltre, una ulteriore peculiarità è rappresentata dalla ricerca dello sguardo e, forse, da quella dello specchio che, in qualche modo, cerca di moltiplicare le immagini e le anime. Ed alla fine, ritengo, non sia assolutamente lei a prostituirsi ma, paradossalmente, sono gli uomini che diventano degli strumenti nelle sue mani per cercare di trovare qualche brandello di carne, di corpo e di vita. La regia evidentemente è tutto questo… Si tratta di un’opera sperimentale: è evidente. Un’opera che si presta ad essere in qualche modo “impopolare”, nel senso che è, come diceva il regista, una sfida, un’opera che non risponde a dei principi commerciali, e a principi di comunicazione, direi di circuito “normale”, è un lavoro di grande ricerca e di forte espressività e quindi un lavoro che sfida lo spettatore perché ovviamente lo spettatore comune, in apparenza, non vi trova quello che si aspetterebbe da una comunicazione filmica, per così dire “tradizionale”, ma questa è sempre stata la sfida di tutte le sperimentazioni e le avanguardie


OSSERVAZIONI SUL FILM di ROSSELLA NICOLO'

Il film racconta con un linguaggio decisamente nuovo, lo stato emotivo di un'esistenza femminile dominata e sconvolta da fantasmi che si aggirano nella zona piu' oscura e sommersa di una memoria metamorfica. Il rapporto della protagonista con la realtà e' alterato, il significato delle cose trasformato, il suo mondo popolato di immagini oniriche. Nelle sequenze sceniche gli oggetti,numerosi e "barocchi", assumono valenze allegoriche,oscillando tra tonalità mistico-estatiche a tonalità passionali-erotiche , confondendosi con le espressioni somatiche che specularmente riflettono desideri e stati di angoscia fluttuanti tra desiderio e razionalità. Anche il reale assume valenza simbolica aprendo allo spettatore un universo crepuscolare ricco di vibranti percezioni tattili, visive, musicali che si confondono tra specchi, rubinetti cromati e piccoli idoli che colmano l'atmosfera di sottili rivoli di angoscia. E' lontana , la realtà coinvolgente del giorno, impossibile il riposo e l'oblio della mente. Nelle visioni notturne si diffonde un'orogenità che passa non tanto sulla figura femminile, cosi' volutamente imperfetta nelle sue fattezze, quanto su quelle maschili, alludenti alla dimensione desiderante, e gli conferiscono quella carica, quella intensità, quella tensione erotica che si placa solo nella realizzazione allucinatoria.


PHOTOGALLERY:

       
        
       


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