SCHEDA TECNICA DELLO
SPETTACOLO
“REGALI CADUTI DEL CIELO”
Spettacolo teatrale multimediale
Drammaturgia del testo: Domenico Natella.
Regia: Domenico Natella
Genere: sperimentale-commedia
Ambientazione: attualità, un monolocale in periferia di
una grande metropoli del mondo.
Durata: 70 minuti (atto unico).
Numero attori: 8
Numero tecnici: 3
Elementi scenografici: 1 palcoscenico, 2 quinte laterali nere.
Elementi tecnologici: mixer audio, mixer luci, un televisore,
un videoproiettore, microfoni ed amplificatore, casse, cavi di
collegamento, fari/6-8 proiettori.
Personaggi e interpreti:
-protagonisti
Nanda: Imma Sorrentino
Mario: Danilo Autero
-personaggi secondari:
Visione: Mara Forgione
Essenza di ciliegia: Margi Villa
L’uomo dei pacchi/tecnico tv: Gianluca.
Danzatrice del ventre: Francesca Saracino.
Hip Hop Dancer: Francesco Magna
Seduzione televisiva: Daniela Pironti (in video)
Trama:
Giovani, carini e sposati ma disoccupati… Mario e Nanda,
vivono in un monolocale nella periferia urbana di una metropoli
attuale. Sono innamoratissimi e vivono una vita fatta di una quotidianità
precaria economicamente, ma rassicurante sotto il punto di vista
della sfera emotiva…o almeno così sembrerebbe.
Nanda proviene da un ceto sociale più elevato e ha affrontato
la sua famiglia per andare a vivere e sposare Mario che conosce
dai tempi della scuola. Da sempre sogna di fare l’attrice,
sogno che continua a conservare anche dopo il matrimonio. Ogni
giorno Mario esce di casa per trovare lavoro e ritorna la sera.
Un giorno arriva per posta un pacchetto regalo di cui non viene
specificato il mittente, contiene materiale sadomaso, i due rimangono
esterrefatti e divertiti, ma quando i regali s’intensificano
inspiegabilmente tra i due iniziano a sorgere incomprensioni e
gelosie.
Mario fa un sogno terribile, quasi un presagio sulla crisi matrimoniale
che stanno vivendo: un ghepardo misterioso si aggira nella savana,
una donna dall’aspetto inquietante scandisce le ore di vita
che rimangono alla coppia. Nanda, dal suo canto, trova tra i pacchetti
un boxer con macchie di rossetto e s’immagina un’accattivante
danzatrice del ventre intenta a sedurre il suo giovane marito.
La situazione diventa insostenibile quando i due arrivano a rinfacciarsi
offese e paranoie.
Mario afferra Nanda per un braccio quando lei gli rinfaccia delle
possibilità di vita differente a cui ha rinunciato per
amore suo. La caduta di Nanda fa spostare degli oggetti. Si scopre
una telecamera nascosta tra il mobilio. Mario si sente tradito
da Nanda, l’accusa di aver venduto la loro intimità.
I pacchetti non erano nient’altro che un espediente di un
programma televisivo che sta trasmettendo la vita privata di Mario
e Nanda a loro insaputa, per generare scompiglio al fine di spettacolizzare
la vita privata della coppia catturandone un maggior numero di
spettatori.
Motivazione poetica:
Avevo voglia di descrivere il voyeurismo morboso che affligge
la società occidentale, sembra quasi che la frase profetica
di Andy Warhol, secondo la quale ognuno ha diritto ai suoi 15
minuti di fama, si sia avverata, almeno intenzionalmente nella
mente di molti, molti individui.
Oltretutto già George Orwell, circa sessant’ anni
fa, prevedeva lo strapotere dei media nella vita delle persone
con il suo capolavoro “1984” e …guarda oggi
il tormentone planetario del “Grande Fratello” ed
ai programmi suoi simili, nonché a riprova di questo le
moltitudini di webcam su Internet, film quali il “Truman
Show”, “Ed Tv”, è in atto una forzata
rivoluzione dell’essere: esisti in quanto ripreso…
ma ci chiediamo la vita è sogno o un programma televisivo?
Così ho creato un meccanismo (e nel corto e nello spettacolo)
che faccia sì che lo spettatore televisivo coincida con
quello reale (teatrale o cinematografico che sia). Lo spettacolo,
inoltre, affonda i suoi denti su di un altro tema di nostra conoscenza:
il materialismo dissoluto. Non è che mi dissoci da tutto
questo ma voglio, con il mio lavoro, provocare, in modo da far
riflettere le coscienze. I regali caduti dal cielo sono prima
di tutto il deus ex machina che fa sì che scoppino le paranoie
e la gelosia all’interno della coppia Mario/Nanda, in secondo
luogo è quasi un amabile paradosso: sono regali e come
tali sono gli oggetti del desiderio, i beni di consumo che a volte
consideriamo più importanti delle emozioni, dei rapporti
interpersonali. Il terzo tema è quello dell’amore
di coppia. Mario e Nanda sono quasi dei moderni Romeo e Giulietta
nel loro piccolo, con una differenza e sociale e culturale tra
i due non minima: indubbiamente uno stereotipo che mi serviva
per rendere ancora più forte l’idealismo del loro
amore post-adolescenziale, che è tanto bello ed elitario
quanto una prigione dorata in cui nessun altro può, apparentemente,
entrare. Una chiara critica nel vedere la relazione di coppia
come unica risorsa vitale.
Descrizione:
Lo spettacolo, la cui creazione parte dalla versione filmica del
cortometraggio che ho realizzato in Spagna nel 2002, a livello
di struttura, unisce ad un impianto da commedia americana anni
’50 che funge da base alla narrazione, l’unione dei
generi. Il mio modo di vedere il teatro è un teatro dove
tutte le forme d’arte si uniscono, sintesi di realtà
artistiche e linguaggi differenti. Il teatro, il cinema, la video
istallazione, la musica, la poesia, la danza: il “sintetismo
totale” da me propugnato in varie occasioni. La “rappresentazione
teatrale” in tal caso è data dalla somma ed equilibrio
delle sue parti. L’utilizzo del video mi permette di dilatare
il tempo e lo spazio dell’azione scenica teatrale, rendendo
non claustrofobico il monolocale dei protagonisti. Amo molto la
tecnica cinematografica, partendo io come regista prevalentemente
cinematografico, e lavorando al testo teatrale, che alla fine
è molto diverso da quello cinematografico, avevo il problema
di come rendere le paure…le paranoie dovute alla gelosia
che nel cortometraggio erano rese da vari flashback, poi ho pensato
allo “Stream of Consciousness” di scrittori inglesi
quali James Joyce e Virginia Woolf e mi sono detto, perché
non concretizzare le loro paure tramite il video come visualizzazione
della loro psiche.
-Lo spettacolo la cui produzione, di forma
indipendente, è curata dallo stesso Domenico Natella, si
appoggia all’associazione culturale Arcam di cui Domenico
Natella è uno dei membri associati.
Nata nel settembre del 2002, l’associazione culturale Arcam,
con sede legale in via Principessa Sichelgaita 76/a, Salerno e
sede amministrativa in via Settimio Mobilio 17, Salerno, si occupa
di varie attività, secondo proprio statuto, tra cui l’organizzazione
di Cineforum, rappresentazioni teatrali, iniziative artistiche
e teatrali, mostre, visite guidate ed escursioni, coris di specializzazione
post laurea,corsi di formazione ecc.
FOTOGALLERY:
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